La Torre campanaria
Diversi storici hanno affermato che il campanile castelcovatese è l'antica torre del castello che sorgeva al quadrivio formato dalle strade Chiari-Comezzano e Castrezzato-Urago d'Oglio. Il Lechi (Le dimore storiche bresciane) dice che "la vecchia torre, che sorge presso il quadrivio, è l'unico avanzo, adibito -a campanile, di quello che dovrebbe essere stato...un semplice ricetto". Così Massenza (Paesi e paesaggi della Bassa bresciana) :
"La vecchia struttura del castello è rappresentata ancora da un possente bastione e da una porta che oggi è diventata la torre e che domina, caratteristica, il centro del paese". Il Panazza (Storia di Brescia, vol. I) sottolinea che rimane del castello "la torre mutata in campanile".
Quest'ultima citazione evidenzia il fatto che su quella che era una torre del castrum gli uomini della comunità locale dovettero intervenire con opere edificatorie consistenti per ergere la loro torre campanaria.
Questo sempre che si accetti l’ipotesi che l'attuale campanile sorga proprio sulla base di una torre o porta dell'antico castello. La cosa pare credibile, come ha , confermato !'ingegner Sandro I Guerini, esperto di edifici storici bresciani, nel corso di una visita guidata al paese. Bisogna, però, ricordare che il Da Lezze nel suo Catastico bresciano (1609-10) dice che Castelcovati è una terra "con un poco di Castello, ma destrutto".
Ad inizio Seicento, dunque, poco rimaneva dell'antico ricetto fortificato. Gli archivi pubblicamente consultabili presenti in paese (comunale e parrocchiale, superstiti malconci dopo distruzioni e dispersioni di materiale) non conservano alcun documento originale che parli della costruzione del campanile. Dalle visite pastorali del Cinque e Seicento (i cui atti sono conservati negli archivi vescovili di Brescia e Milano) veniamo a sapere che la chiesa parrocchiale aveva un campanile contiguo al coro. Forse la necessità di ampliare e il coro e !'intera chiesa portò all'abbattimento di questa torre. Oppure, divenuta pericolante, venne comunque abbassata-
In sua vece venne innalzato quello che dovrebbe essere l'attuale campanile. Le uniche notizie su come e perché fu realizzato questo nuovo edificio sono contenute in alcune memorie difensive di metà Settecento, prodotte nel corso di contenziosi fra parroco e comunità. Riporto le informazioni inerenti all'oggetto in questione, estrapolandole dai tre documenti conservati in archivio parrocchiale.
"Quella torre fù fatta di limosine, nelle quali... si segnalò Nob. Casa Bargnani, somministrandovi... tutta la calce bisognevole. E nelli libri de battezzati di questa Parrocchia leggesi sotto li 24 9bre 1696...come fu comperata e benedetta la Campana grossa di quella torre...Non è si antica quella torre, avendo il moderno Arcip.te sepellito uno che aveva veduto fabbricarla…” (Estesa delle ragioni dell’Arcip.te di Castelcoati contro le pretese della Com.tà).
“In essa torre fù trasportata una delle due campane, che erano nell’antigua torretta contigua alla Chiesa, ma abbassata a timor di sua caduta… L’insufficienza de segni, che davansi all’antica torretta fù certamente l’unica ragione, per cui nel passato secolo con tanta spesa si risolsero fabbricar la nuova torre…” (Risposte dell’Arcip. Di Castelcoati alle pretese del pubblico di detta Terra).
Da queste testimonianze si evince che la torre venne costruita verso la fine del XVII secolo. Nulla si sa più delle vicende del campanile fino all’inizio dell’Ottocento , tranne che “nell’anno 1742 la nostra torre fù batuta due volte dal Fulmine sgrostando la cupola in due parti senza lezione alle Campane e Campanari… Di nuovo la torre fù restaurata con spesa grande… (Cronaca settecentesca già tra le carte di casa Capitanio).
Se nel 1822 vi vennero collocate le cinque nuove campane, senza dubbio si ebbero interventi murari quantomeno nella parte della cella campanaria. Non è stato, invece, possibile reperire documentazione che attesti contestuali lavori più incisivi sulla intera struttura, come un innalzamento della torre, la costruzione di una nuova copertura, o l'abbellimento delle facciate.
L’archivio parrocchiale conserva carte relative alla manutenzione delle campane e del castello di sostegno delle stesse (rifatto in legno nel 1881 e in ferro e ghisa nel 19081. In quello del Comune si trovano, invece, dati sul collocamento dell'orologio, costruito per la prima volta dalla ditta Torriani di Soncino nel 1829-30, ma sostituito da un nuovo meccanismo uscito dalla ditta Stefano Boldini di Rovato, entrato in funzione il 18 agosto 1843. I registri delle sedute del Consiglio comunale e della Giunta sembra riportino solo delibere per opere di manutenzione ordinaria. I conti consuntivi del Comune per gli anni 1893 e 1894 rivelano, invece, la costruzione di una pompa d'acqua presso la torre. Quest'ultima reca ancora incisa in una pietra del suo lato rivolto ad est la data1893. E in quello stesso lato risulta mancante nella parte più bassa il paramento in pietra di Sarnico, segno che lì doveva trovarsi la pompa con la relativa vasca di cui parla il "negoziante in pietre".
Zaccaria Cadei nella nota ¬spese presentata all'Onorevole Municipio di Castelcovati": "Giugno 10 1893 Consegnato Una vaschetta di pietra Rezzato con piedestallo daccordo £ 33.00".
Quella vasca era accompagnata da due pietre i "con coperchio" di differenti dimensioni, "in quadro con ferro piombato". Nove le giornate da Scarpellino à lavorare alla Torre per la poza in opera" che occorsero. Negli anni Trenta del Novecento la piccola vasca venne sostituita da una fontanella (ornata da un fascio littorio allacciata all'acquedotto comunale. In quelli stessi anni l'arco sotto stante la torre ospitava degli orinatoi, eliminati a metà anni Quaranta. Negli anni Settanta l'esterno del campanile è stato sistemato, e la sua data 1977 segnata sotto lo stemma del Comune dipinto sul lato sud lo attestava.
Sul lato volto a sud, cioè verso la via S. Antonio, è stato collocato nel gennaio 2005 lo stemma civico, mosaico dell’artista Elena Cesana. Le cinque campane fuse nel 1822, sono state interessate, insieme al campanile, da un recente completo restauro.