La Chiesa di San Marino
La Chiesa di S. Marino, edificata nella metà del Quattrocento, sorge ad ovest del paese. In origine l’edificio si configurava come oratorio campestre, lontano dall’abitato. Ora, invece, le ultime case del paese lambiscono la zona di rispetto che la circonda e che protegge anche il cimitero, qui realizzato nel 1810 in seguito alle disposizioni napoleoniche che miravano, per motivi di tutela della salute pubblica, a trasportare in periferia i campi santi da secoli presenti nei nuclei centrali dei paesi. La dedicazione a S. Marino è tuttora un fatto insolito e inspiegabile. Pare, però, che questa chiesa possa essere stata costruita grazie al contributo della famiglia De Marinis, che in Castelcovati risiedeva. La volontà di avere un proprio santo tutelare e una sorta di cappella familiare potrebbe aver spinto alcuni membri di quella nobile casata a promuovere o sostenere la realizzazione dell’edificio, dedicandolo ad un santo il cui nome rimandasse immediatamente al loro. Sulle pareti interne del tempio trovano posto numerosi affreschi quattro e cinquecenteschi. Il principale, che sovrastava l’originario unico altare, attribuito alla scuola del Foppa, raffigura la Madonna con Bambino in trono, affiancata dai santi Antonio Abate e Marino. Gli altri affreschi sono ex-voto fatti realizzare da fedeli scampati alle diverse epidemie di peste che periodicamente colpivano queste zone. Nella prima metà del Seicento l’oratorio conobbe significativi interventi, che ne mutarono profondamente la struttura. Nella parete nord venne realizzato un nuovo altare, con una nicchia contenente una Pietà lignea. Di fronte ad esso, venne aperta una nuova porta, preceduta da un portichetto sovrastato da una loggia aperta verso l’interno della chiesa, dalla quale probabilmente assistevano alle funzioni i disciplini della Confraternita dei santi Rocco e Marino. La devozione si spostò, così, da S. Marino verso la Madonna Addolorata, ancora oggi particolarmente cara ai castelcovatesi.